BRUXELLES, Memorie dal sottosuolo
Tra il Palazzo Reale ed il Parlamento nazionale, nel cuore di Bruxelles, c’é un parco: su di esso, come in ogni parco, migliaia di persone passeggiano o corrono, a seconda della fretta e del livello agonistico, e quando il sole si affaccia sulla città (più di quanto i maldicenti possano credere) i bruxellesi li trovi lì ‘sbracati’ neanche fossero ad Ostia.
A differenza degli altri parchi, però, questo ha una particolarità nascosta. Pochi, pochissimi sospettano cosa sia ‘assopito’ sotto di loro.
Un Bunker!
Costruito durante la seconda guerra mondiale con lo scopo di salvare l’intellighenzia belga in caso di attacco militare ed invasione tedesca. Collegato con le stanze del potere da due corridoi sotterranei che partono rispettivamente dalla Camera e dal Senato per convergere nella massiccia struttura alcuni metri sotto il gioviale ed anonimo parco.
Poco importa se poi quando fu necessario, all’arrivo dei tedeschi, i nostri eroi preferirono riparare nel ben più confortevole e luminoso Hotel Métropole lasciando che gli invasori requisissero il rifugio, facendone uffici per la Gestapo e una stazione per scovare emittenti radiofoniche clandestine della resistenza e controllare i movimenti aerei degli Alleati.
Finita la guerra guerreggiata e principiata quella fredda, venne modificato in modo che potesse sopportare eventuali attacchi atomici e vi si misero le apparecchiature preposte ad attivare le sirene sparse per le città del Plat Pays.
Anche in questa occasione, fortunatamente, il bunker non venne mai utilizzato né come riparo né per allertare la popolazione, dal momento che non si raggiunsero mai epiloghi così apocalittici.
Rientrata la psicosi che voleva la terza guerra mondiale alle porte ed un conflitto nucleare imminente, il bunker venne gradualmente dimenticato fino ad arrivare all’odierno stato di abbandono.
Ora dorme silente sotto di noi, testimone nascosto di tragedie consumate e di altre solamente sfiorate. Malconcio, eppure fin troppo integro, a ricordare che quell’epoca andata non è poi così lontana e che nel dilatarsi del tempo, passato e futuro possono confondersi tra loro, a ricordarci che nel cuore d’Europa ieri abbiamo avuto la necessità di nasconderci sotto terra, a ricordare che per quanto grande possa essere un bunker sono pochissimi quelli che possono ‘beneficiarne’. Molti meno di quei già pochi che ne conoscono la storia…