FOUM ZGUID, Un festival surreale, anzi surrealista

foto Asmaa Kherrati
foto: Asmaa Kherrati

Un ministro della Repubblica Italiana ha detto una volta che “con la cultura non si mangia”. Affermazione triste per un paese come l’Italia, con il suo patrimonio e la sua storia, e specchio della decadenza in cui si trova, messa in ginocchio dai diktat della finanza, e incapace ormai anche solo di immaginare uno scenario diverso. Che la fiaccola della fantasia stia passando nelle mani dei Paesi in Via di Sviluppo, e in particolare dei loro giovani?

Il Primo festival dell’Henné di Foum Zguid (Marocco) farebbe pensare di sì!

Il Marocco vanta una straordinaria ricchezza di festival e manifestazioni culturali in genere che si innestano nella robusta tradizione dei mousem, le feste di paese legate a santuari e mausolei di “santi” (definizione impropria in ambito islamico, ma per capirci) e personaggi notevoli, con tutta una loro regia specifica e riconosciuta e una grandissima diversità culturale.

foto: Mohamed Chafchouni (slow Food Maroc)
foto: Mohamed Chafchouni (slow Food Maroc)

Da questa radice profonda sono fiorite una serie di manifestazioni più “moderne”, come i festival musicali (gnaoua a Essaouira, musica sacra a Fes, musica popolare a Marrakech, band giovanili urbane a Casablanca…), del cinema (internazionale a Marrakech, film sulla migrazione a Agadir…) o dello sport (perfino un festival degli sport tradizionali a Ifrane!) attraverso i quali tante città cercano di promuoversi a livello turistico e economico. E pare che funzioni, visto che alle città si è prontamente accodata la campagna, con il festival dello zafferano di Taliouine (presidio Slow Food!) delle ciliegie di Sefrou e tanti altri, per celebrare i prodotti tipici di qualità.

Tutto questo fermento è arrivato fino al più estremo paese nel profondo sud-est arido dove si apre il grande sahara verso il confine con l’Algeria: Foum Zguid. Ma che dico Foum Zguid, pur sempre un centro amministrativo, è arrivato fino al villaggio più periferico, sperduto e abbandonato del suo territorio: Smira. I suoi giovani non ci stanno più ad essere sempre la periferia di tutto: del comune (che li ignora), delle strade (che non ci sono), dei servizi (che non funzionano), della scuola (che è troppo lontana) dei mercati (che li scavalcano), delle falde acquifere (che si prosciugano), ne hanno abbastanza dell’emigrazione come unica prospettiva. Smira è il loro centro e lo hanno voluto dimostrare. Si sono chiesti: cos’abbiamo qui che altrove non hanno? L’henné: Foum Zguid è il principale centro di produzione di questa popolarissima pianta dai molteplici usi tradizionali. E allora festeggiamo l’henné!

Con il loro entusiasmo e la loro determinazione (e l’aiuto dei paesani emigrati in Emilia-Romagna che hanno garantito l’appoggio della loro Regione) hanno mobilitato la popolazione e ottenuto un finanziamento pubblico per realizzare l’evento più incredibile che si sia mai visto da quelle parti, al limite del surreale. Dal 26 al 28 gennaio il villaggio semiabbandonato, dove le case deserte degli emigrati si sgretolano come castelli di sabbia, ha preso vita quasi per magia, diventando il crocevia di gruppi musicali, cooperative agricole da tutto il Marocco, gruppi sportivi, gruppi folclorici, troupes televisive, emigrati rientrati per l’occasione, cooperanti e attivisti dell’economia solidale da Bologna, Parma, Ferrara e Marsiglia e il think tank locale del nuovo sviluppo rurale rappresentato da Slow Food Maroc e i suoi partner.

Ci hanno creduto, contro tutto e contro tutti, e il sogno si è avverato. Le tradizioni hanno fatto corto circuito con i nuovi media producendo un piccolo miracolo di comunicazione. I giovani di questo villaggio, che nessuno sapeva dove si trovasse, hanno parlato a tutto il paese dalle telecamere del popolare canale televisivo 2M e i social network continuano a rilanciare il loro messaggio di amore per la loro terra.

Forse con la cultura non si mangia, ma senza cultura si muore.

foto Asmaa Kherrati
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Un pensiero riguardo “FOUM ZGUID, Un festival surreale, anzi surrealista

  • 18 Novembre 2013 in 10:37
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    Questo festival verra ripetuto anche il prossimo anno? e se si quando . Grazie Il prino l’ho visto è stato bello

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