Preghiera, leccornie e lungomare. Il Ramadan a Casablanca.

Iftar

Il sacro mese di Ramadan, con il rigoroso digiuno imposto dall’alba al tramonto, ha la funzione religiosa di stimolare i credenti al raccoglimento e alla meditazione, all’autodisciplina e anche alla condivisione, e perciò alla comprensione dei sacrifici dei poveri (non per niente è proprio alla fine del ramadan che si versa la zakat, la tassa coranica, spesso ancora oggi pagata in misure di grano per i poveri, una forma antica e semplice di “welfare”). In effetti l’ingrossarsi delle file di fedeli nelle moschee testimonia che la sacralità di questo mese è molto sentita.

Ma non si può negare che il momento più atteso della giornata è quello della “apertura” (iftar), così viene chiamata la colazione della sera. Quando dalle moschee risuona l’appello alla preghiera del tramonto, perfino i trafficatissimi boulevard di Casablanca sono deserti: tutti, ma proprio tutti, sono finalmente seduti intorno alle tavole imbandite. Si moltiplicano anche le mense di beneficenza per i poveri, in genere sotto tendoni allestiti in ogni quartiere da associazioni benefiche, affinchè a nessuno venga a mancare il pasto di rottura del digiuno.

E vi assicuro che vale assolutamente la pena di digiunare per gustare poi le golosità che escono dalle mani delle “zdore” casablanchesi!

Sidi Abderrahmane

Ma la giornata non si chiude qui, anzi, si apre adesso, perché il ramadan si vive di notte! Il tempo di rilassarsi un attimo dopo mangiato (e, per molti, di andare in moschea per la funzione che chiude le pratiche devozionali della giornata) e tutti si riversano nelle strade. Nei quartieri popolari i bambini rimangono a giocare fuori fino a tarda notte; il lungomare è preso d’assalto e ben fornito di caffé e locali per tutti i gusti e tutte le tasche, dai più chic ed esclusivi a quelli veramente ultra-popolari, allestiti sulla spiaggia con qualche sgabello sistemato intorno alle teiere ribollenti sui braceri (almeno in questo si differenzia dal lungomare di Rimini, oltre che per il divieto generale di servire alcolici in questo mese); le attrazioni per i più piccoli si alternano alla musica sparata a tutto volume per attirare i clienti. Non a caso nei giornali il tormentone del momento è la polemica sui criteri, forse non proprio trasparenti, con cui il comune concede i diritti di occupazione del suolo pubblico, che ora è particolarmente redditizio. Ma per fortuna il lungomare si allunga per kilometri di costa e c’è spazio per tutti: lo “struscio” si spinge fino di fronte a Sidi Abderrahmane, piccolo promontorio a sud di Casablanca che rimane isolato con l’alta marea. Vi si era ritirato anticamente un sant’uomo guaritore, intorno al quale sorse un piccolo villaggio che ha preso il suo nome. Forse per questo il luogo, certo molto suggestivo, ha mantenuto un’aura di magia: ancor oggi vi alloggiano streghe e fattucchiere di ogni sorta capaci, si dice, di fare filtri d’amore e guarire dalla sterilità con le loro pozioni.

Morocco MallPoco ortodosso? Forse, ma mai quanto il nuovissimo Morocco Mall che gli sta giusto di fronte ed è una meta privilegiata del passeggio serale: è il terzo centro commerciale al mondo per dimensioni e attrazioni – dice la pubblicità – clone di tutti gli altri suoi consimili, dagli Stati Uniti alla Malesia passando per Dubai, vero tempio del consumismo più profano, ma anche segno evidente della crescita di una borghesia rampante.

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