MADRID, Il Rastro, caleidoscopio madrileño

La domenica mattina a Madrid significa Rastro. Ho imparato, ben presto, che il concetto di mattina è leggermente diverso da quello che mi aveva insegnato la mia mamma. Fino alle 3 del pomeriggio, ora di pranzo spagnola, si parla infatti ancora di “mattina”.
Il Rastro, aperto quindi dalle 9-10 fino alle 15 circa, è il mercato delle pulci all’aperto più grande d’Europa: si snoda tra le viuzze in salita e discesa dei pittoreschi quartieri di La Latina e Lavapiés. Io vivo in quest’ultimo, quindi proprio non ho scuse: scendo di casa e a piedi mi dirigo verso quello che, più che un mercato, è uno stile di vita. A colori.

La storia di questo mercato è molto interessante e richiama fin dalle origini l’importanza del colore. Gli animali macellati nel vicino mattatoio sulle rive del fiume Manzanares venivano portati, o per meglio dire trascinati, fino al Rastro (in italiano: “traccia”, “segno”) per essere venduti, lasciando una scia di sangue sulla salita della famosa Ribera de Curtidores (Strada dei Conciatori), via principale del mercato dove venivano lavorate le carni e le pelli.

Panorama-Ribera-de-Curtidores

Ora questa strada, che arriva a raggiungere in poche ore un’affluenza di 100.000 persone, è diventata un fiume variopinto di gente, ventagli, quadri, stoffe, vestiti vintage e oggetti per la casa e di antiquariato. Non ci si reca al Rastro per cercare qualcosa di specifico, ci si va per passeggiare, fare un affare, barattare, contrattare e, perché no, gustare una buona tapa y caña (o anche di più) in una tipica taverna del quartiere, rigorosamente aperta tutto il giorno, con gli amici di una vita o quelli appena conosciuti. Mi raccomando, prima di entrare nel primo bar che incontrate sulla strada date un’occhiata dentro, al pavimento: se lo troverete pieno di tovagliolini di carta usati, allora vorrà dire che il posto è buono e di lì è passata molta gente.

Ammetto, forse è addirittura superfluo, che il mio banchetto di fiducia è quello del libraio alla fine della discesa, vere occasioni per leggere classici della letteratura in buone condizioni e soprattutto in buone edizioni, anche tradotte, per 2 euro.

ventagli

quadri

Il colore non è presente solo negli oggetti esposti nelle varie bancarelle, ma anche (e soprattutto) nelle persone. Gli artisti di strada animano il mercato dall’apertura alla chiusura, con musica, arte, spettacoli e, rigorosamente, vestiti o costumi sgargianti.

L’anziana coppia di signori, lei che canta e lui che suona l’acordeón rosso (fisarmonica), aprono il mercato davanti alla saracinesca chiusa di un negozio; i Cingaro Drom, mezzi italiani e mezzi non si sa di dove, ti aspettano a metà della discesa per deliziarti con le loro musiche balcaniche e trombe lucenti; il gruppo di ragazzi del barrio (del quartiere), africani ti coinvolgono in una danza contagiosa a suon di tamburi a cambio di qualche moneta; la ragazza russa che canta l’Opera, all’inizio della parte d’antiquariato, elegante e austera nel suo abito color rubino. Tutti occupano il loro posto nel teatro del Rastro, e noi spettatori fluttuiamo incantati da quei suoni e colori magici, filtrati da quel caleidoscopio chiamato sole a cui piace giocare con le foglie.

gruppo

musicisti

Artisti-strada

È proprio vero che quando “esci” dal mini-mondo del Rastro ti senti esausto ma felice. Senza rendertene conto hai camminato a lungo per scovare gli arnesi più insoliti, hai cantato e ballato la musica di quella gente e vissuto le storie che ti hanno raccontato, ti sei chinato e hai toccato una miriade di oggetti solo per il gusto di sentirli tuoi per qualche secondo (finalmente nessuno che ti dica «non toccare»), hai incrociato migliaia di sguardi, ascoltato migliaia di frammenti di conversazioni altrui e calpestato altrettanti piedi senza volerlo, o forse sì.

Dopo essere usciti dal caleidoscopio, la domenica si trascorre di norma al Parque del Retiro (il Parco del Riposo), raggiungibile anche a piedi, ma questa è tutta un’altra storia.

caterpillar

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2 pensieri riguardo “MADRID, Il Rastro, caleidoscopio madrileño

  • 7 Ottobre 2014 in 12:04
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    Brava…un caro saluto da chi ti ha visto correre x anni sulla spiaggia ed in campeggio….italiani e che condivide con te l’amore x la terra spagnola dove ormai vive il mio grande amore…mia figlia …anche se un po’ più a Sud….ciao….

    • 7 Ottobre 2014 in 13:10
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      Grazie mille Tiziana, sei sempre carinissima. Anche io ho dei bellissimi ricordi di quegli anni al mare, un bacione

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