MALTA, Disco (-Madonne)
Venghino siori, venghino! Che il grande circo delle feste maltesi abbia inizio!
Eh sì, sembra che agli abitanti dell’isola il divertimento piaccia alquanto e allora non c’è che da scegliere: sacro o profano?
Qui la parola festa ha un significato tutt’altro che generico: con essa s’intendono le celebrazioni dedicate al santo patrono della città e non c’è paese, per quanto piccolo, che non ne vanti una. Le parrocchie si fronteggiano a colpi di cibo, giochi in costume e bancarelle, mentre gli immancabili fuochi d’artificio, i fastosi addobbi e le statue dei santi a grandezza naturale trasformano anche il più anonimo dei villaggi in un colorato luna park. Tutto all’insegna del kitsch più sfrenato, roba che le processioni tradizionali del nostro Mezzogiorno son sobrie, al confronto.
Ed è proprio in occasione di una manifestazione del genere che sono incappata nelle disco-Madonne. Ora, io non voglio esser blasfema e/o offendere la sensibilità di qualcuno particolarmente devoto, ma non saprei come altro definire stendardi e costruzioni raffiguranti croci, beati e vergini che si illuminano all’unisono di lucine variopinte e cominciano a lampeggiare al suono di Please, don’t go. Ok, forse non era Please, don’t go ma c’assomigliava parecchio e così tutti i pezzi a seguire. “Di che ti stupisci, il centro della vita notturna è Paceville, lo faranno per rimanere in tema!” mi riprende ridendo la mia coinquilina.
Già, l’avevo rimosso: «il quartiere del divertimento»1 (una stradina lunga da qui a lì), dove si concentrano «i locali più trendy» (dieci discopub in croce, dei buchi stipati di gente che balla alternando ritmi latini a playlist dal gusto vagamente anni ’90), «la meta prediletta dagli amanti della nightlife maltese» (adolescenti ubriachi in piena tempesta ormonale approdati a Malta con la scusa della vacanzina studio e fauna varia che pare appena uscita dal Jersey Shore. Un’esplosione di stile). “Andiamo a fare un giro lì, più tardi?”. No, truzzolandia no, vi prego! Ho retto tre volte, la quarta potrebbe essere fatale. “Fa schifo ma non c’è nient’altro, dai…”.
E son scese lacrime di sangue. Ma a me stavolta, mica alle Madonne.
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1 Provate a digitare la parola “Paceville” su Google e vedrete che questi sono i commenti più ricorrenti. D’altra parte, i termini “trendy” e “nightlife” mi fanno orrore e non potevano che essere frutto di una citazione. Perdonatemi, se non altro vi ho risparmiato “movida”.