L’Inutile Necessario

Il-Huascaran

GRAZIE MONTAGNA

Per avermi dato lezioni di vita,
perché faticando
ho appreso a gustare il riposo,
perché sudando
ho imparato ad apprezzare un sorso di acqua fresca,
perché stanco
mi sono fermato e ho potuto ammirare la bellezza di un fiore,
la libertà degli uccelli, respirare il profumo della semplicità,
perché solo,
immerso nel tuo silenzio,
mi sono visto allo specchio e spaventato
ho ammesso la mia necessità di verità e amore,
perché soffrendo, ho gustato la gioia della vetta
percependo che le cose vere, quelle che portano alla felicità,
si ottengono solo con lo sforzo,
e chi non sa soffrire,
non potrà mai capire.

Battistino Bonali

 

Se solo sapessi scrivere di ciò che mi tocca il cuore… invece sono ferma, ferma in cerca di parole… ma ora ci provo e inizio con un pezzettino… Questa è una storia di un viaggio, non viaggio… un viaggio fuori dallo spazio e dal tempo. Ieri è stata una bella giornata di sole e l’ho trascorsa come piace a me: camminando tra le montagne di casa, con un gruppo di amici. Stiamo salendo, piuttosto veloci, tra chiacchiere e un po’ di affanno, quando Elena esclama: “Certo che siamo veramente i Conquistatori dell’Inutile!” E noi in coro “È vero!”…  “Il bello però è che la parola ‘inutile’ la possiamo sostituire ogni volta con una parola diversa…”.

Silenzi, sorrisi, un passo dopo l’altro.

Conquistatori dell’Inutile! Noi che andiamo per sentieri, a cercare vie o cime! A sudare come dei dannati, a far fatica vera, le gambe dure a salire, le ginocchia molli a scendere. Al freddo, a correre per non prendere il temporale, a guardare concentrati il ghiaccio e la roccia, a stare in equilibrio sopra il vuoto e a volte anche ad aver paura. Perché lo facciamo? Perché, e qui ripeto una frase che le mie orecchie hanno sentito tante volte e ogni volta mi fa sorridere, perché cercare la fatica in questa vita già difficile?

E allora penso a un uomo che seppe dare un senso enorme a questo “inutile”, un uomo che amava la montagna, pregava Dio e aiutava i poveri facendo ciò che sapeva fare: raggiungere vette. Il nome di quest’uomo è Battistino Bonali. Battistino arrivò per la prima volta tra le montagne peruviane della Cordillera Blanca nel 1990 con il progetto di raggiungere alcune cime e ripartì con in cuore il progetto di tornare e ≪salire in alto per aiutare chi sta in basso≫. Nel ’91 arrivò in cima all’Everest in puro stile alpino e donò tutti i proventi degli sponsor all’Operazione Mato Grosso per aiutare i poveri dei caserios andini che aveva conosciuto in quella prima spedizione in Cordillera. Dopo l’Everest iniziò a crescere in lui il sogno, divenuto poi progetto, di tornare proprio tra quelle montagne dove aveva lasciato un pezzettino di cuore, l’amico Padre Hugo e i ragazzi del Mato grosso e tentare l’ascesa al maestoso Huascaran per la parete nord, salita da Casarotto nel lontano ’77 e mai ripetuta. Battistino chiamò l’amico e compagno Giandomenico Ducoli e insieme pianificarono questa nuova avventura; stamparono delle cartoline con una foto del Huascaran accanto alla foto di un bambino peruviano e la didascalia “Parete Nord del Huascaran ’93: salire in alto per aiutare chi sta in basso” e le vendettero per raccogliere donazioni per i poveri. Nel luglio ’93 partirono finalmente per la Bolivia dove raggiunsero la cima dell’Illimani e poi tornarono in Perù, nell’amata Cordillera Blanca, pronti per tentare la difficile parete nord.

Partiti il 4 agosto, i due compagni tornarono dal Huascaran senza vita, irriconoscibili, martoriati da una frana di ghiacci e detriti che li travolse a 400 metri dalla vetta e li fece precipitare 1300 metri più in basso. I loro corpi vennero ritrovati dopo 12 giorni di ricerche, vicini e ancora legati dalla corda che li univa.

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Battistino e Giandomenico (di G. Cemmi, da “Battistino Bonali. Grazie montagna”)
Fonte: www.iborderline.net
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I conquistatori dell’inutile…  Cos’è inutile? Chi può giudicarlo? L’Inutile non esiste. Inutile è una parola vuota messa al posto di un silenzio da riempire. Perciò, come dice la Elena, è una parola da sostituire ogni volta con un significato diverso… E questo significato lo scegliamo noi. Che sia una scalata o un viaggio, una parola o un silenzio.

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