LONDRA, Death

«Una straordinaria gamma di reazioni creative alla morte»: le parole di Kate Forde, curatrice della Wellcome Collection, definiscono perfettamente le trecento opere di Death: A Self Portrait, la mostra che la fondazione londinese ha ospitato fino al 25 febbraio.

Alvaromilt ha trovato straordinario questo progetto a cura dell’antiquario e collezionista americano Richard Harris che è riuscito a mettere assieme rare stampe di Rembrandt, Goya e Dürer e arte tibetana, illustrazioni anatomiche, “memento mori” e i lavori di Otto Dix.

Un’iconografia della morte complessa, divertente, colorata e potente con cui i milt si sono sbizzarriti. An exhibition to die for.

 

The Skull Series, number 8 of 12 del collettivo sudamericano Mondongo Collective
The Skull Series, number 8 of 12 del collettivo sudamericano Mondongo Collective

 

In the Eyes of the Others, il lampadario dell’artista britannica Jodie Carey, composto da 3000 ossa di gesso.
In the Eyes of the Others, il lampadario dell’artista britannica Jodie Carey, composto da 3000 ossa di gesso.

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