MALTA, Trucco
Perché poi io a Malta non ci sono venuta proprio a caso. O per lo meno, non del tutto. Diciamo che non ho deciso di spalmarmi tre mesi tre su una spiaggia, dimentica degli affetti, del mondo, della crisi (la crisi, la crisi, la crisi!), senza fare una mazza dalla mattina alla sera, ecco. Mi sarebbe piaciuto, ma non è andata esattamente così.
Sull’isola sono approdata per lavorare alla… rullo di tamburi… Malta Film Commission. Ok, ogni commento che vada dal “che figata!” al “e che c#@*o è?!” è ugualmente ben accetto. In due parole, la MFC (per gli amici e per i pigri, io ho la sventura di essere entrambe le cose) è quell’organizzazione che segue e si occupa di tutte le produzioni cinematografiche e televisive del paese. Troy, Il Gladiatore, Il Conte di Montecristo e Munich, tanto per citarne alcuni, sono stati girati (tutti o in parte) qui.
E allora capita che – tra il rispondere a un’e-mail e leggere una sceneggiatura di dubbio gusto, scartabellare bilanci e riordinare un archivio (mica sto qui ad asciugare il sudore sulla fronte del Brad Pitt di turno, ve’!) – ti mandino a fare da assistente a una troupe di MTV UK arrivata in città per girare una puntata di Plain Jane.
Se sapete di cosa parlo (e dai, che lo sapete!) state già ridendo, se non ne avete un’idea, ciò vi fa onore ma vi invito ugualmente a dare un’occhiata al sito e unirvi alla risata collettiva. Insomma, c’è una teenager bruttina e sciatta che non ha il coraggio di dichiararsi al belloccio di turno e chiede aiuto a questa super top model la quale, siccome oltre che bbòna è anche taaanto cara e disponibile, le dà tutti i suoi consigli di stile, la invita a mettersi alla prova con qualche sfida del menga (tipo buttati col deltaplano dal K2 o fai rafting tra le rapide di un fiume in piena come se non ci fosse un domani) “per farle acquistare fiducia in se stessa” e la prepara al grande incontro con il lui dei sogni.
In tutto ciò, la parte del trucco e parrucco è fondamentale perché è attorno alla trasformazione da brutto anatroccolo a cigno che ruota tutto il programma. Ed è così che per una settimana (più i giorni delle riprese che sono stati soltanto due) mi sono ritrovata a parlare con parrucchieri ed estetiste, portare vestiti a pois e zeppe tigrate da una parte all’altra dell’isola e allestire suite d’albergo in stile cameretta da liceale sfigata, avendo cura di coprirne tutti gli specchi.
Sì, perché la protagonista non può ammirare il suo cambiamento fino all’ultimo e questo, a dispetto di ciò che pensavo, è reale. Così come lo sono le centinaia di domande che arrivano alla rete televisiva da parte di altrettante aspiranti Cenerentole, i principi azzurri ignari di tutto e il loro verdetto a fine appuntamento.
Il resto è un miscuglio di trucchi più o meno riusciti, sorrisi plastificati, falsi buoni consigli e lampade puntate in faccia anche col sole e 40 gradi.
Ma devo ammettere che è stato divertente e non vedo l’ora di vedere la puntata in tv (in Italia dovrebbe uscire intorno alla metà di febbraio 2013). Chissà come apparirà Malta, imbellettata come a un ballo di corte, mostrata nei suoi scorci più glamour ma in fondo meno autentici. Mi chiedo che effetto mi farà vederla camuffata da Ibiza dei poveri, teatro di uno show in cui l’apparenza è tutto, dove il trucco c’è, e si vede.