CAPALBIO, Regola Nº1: Non drogatevi prima di entrare…
…non la prima volta almeno, la morale non c’entra, piuttosto rischiereste di attribuire in parte o totalmente alla sostanza assunta quello che invece questo luogo ha da offrirvi: la prosperosa signora che poi si rivelerà una casa, la scalinata che è una fontana, il serpente nella doccia, il portico che ogni metro cambia di foggia, le stanze composte interamente da frammenti di specchi che si riflettono tra loro mandando in tilt ogni riferimento, i tao, le carte, la chiesa, i tarocchi…
Così si chiama: Il Giardino dei Tarocchi.
Anche se vi atterrete alla prima regola (da me redatta) vi troverete dopo la visita a commentare con il vostro compagno di avventure con frasi come:
«No, ma hai visto l’ Appeso?!», «Che flash il Diavolo», «Ma quella torre si muoveva veramente o sono io che…», «No vabbè ma i gechi scolpiti sulle piastrelle?!»…
E l’altro risponderà cose del tipo: – «Chi c’era appeso!?», «Il diavolo?! Ma non hai visto la tettona?!», «Di quale torre parli!?», «I gechi?! I gechi erano veri!!!»
Sono talmente tanti i riferimenti, le assurdità e le simbologie che è impossibile vederli tutti ed immagino che chiunque vi entri porti via una memoria unica in un collage personale di suggestioni e colori. Per questo entrarvi già “stonati” sarebbe veramente un peccato… Anche perché se vi lascerete trasportare dal caleidoscopico percorso l’effetto non sarà inferiore a quella del THC.
Come molto su questa terra lo si può vivere/leggere in mille modi diversi… Non so se si possa chiamare arte, non mi è neanche chiaro se lo si può definire “pacchiano”, se sia la naturale evoluzione di una visione tra De Chirico e Gaudí o se invece è solo il frutto di una signora che, amando il kitsch, non è riuscita a fermarsi e ha creato questo luogo oltre i confini della realtà.
Quello che è sicuro però è che si tratta di un’esperienza unica per il nostro paese, sito in mezzo alla campagna toscana dove meno te lo aspetti… Anche perché come puoi aspettartelo?!?
Con le mie foto vorrei provare a darvi un’idea di quello che troverete se deciderete di fare un salto a Capalbio ed allungarvi fin qui. Le parole e le interpretazioni sarebbero totalmente superflue e, come detto sopra, troppo personali per avere una qualche valenza, solo ricordate…
Rispettate la prima regola, almeno la prima volta…