TURKMENISTAN – Fare la spesa ad Ashgabat

w_IMG_4784

Gli anni successivi alla caduta dell’Unione Sovietica sono stati molto duri per gli abitanti del Turkmenistan; il sistema economico sovietico si basava sullo scambio delle merci tra le varie repubbliche e nei piani economici quinquennali veniva deciso chi avrebbe dovuto produrre cosa e dove.

La spesa in epoca sovietica si faceva con delle specie di tessere annonarie; il cibo, razionato, poteva essere ritirato solo in determinati momenti e in determinate quantità. In un’ottica di centralizzazione e controllo delle merci furono costruiti dei grandi mercati coperti dove i cittadini potevano acquistare i beni di primo consumo. In questi mercati le attività commerciali erano divise per tipo, la zona delle verdure, la zona delle carni, ecc…

w_IMG_4849

Con la fine dell’Unione il flusso di beni che erano soliti arrivare in Turkmenistan dalle altre repubbliche si è prosciugato. E la vita per alcuni anni è stata dura; la spesa si faceva quando si trovava qualcosa da comprare ed era meglio avere l’orto se si voleva mangiare tutti i giorni. Ma i turkmeni non si sono dati per vinti e nel giro di una decina d’anni, complice il giacimento di gas naturale più grande del mondo, sono riusciti a conquistare un tenore di vita mai sognato prima.

Negli ultimi anni sono stati costruiti dei grandi centri commerciali in palazzi ricoperti di marmo; il consumismo è arrivato nel paese e i turkmeni ci si gettano a testa bassa. La spesa più importante della settimana si fa al centro commerciale, il lunedì: i turkmeni navigano nei corridoi alla guida di carrelli stracolmi che riempiono a più non posso. I giovani si trovano benissimo in questa attività; gli anziani, invece, disorientati dall’opulenza del presente e memori delle difficoltà del passato si guardano intorno ad occhi aperti e si domandano quando si sveglieranno da questo sogno di ricchezza sfrenata.

w_IMG_4684

w_IMG_4847

w_IMG_4907

w_IMG_4845

bottone_torna-a-giorgio

Condividi su:

Lascia un commento