SRI LANKA, Sorprendente Colombo

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Gangaramaya Temple, progettato dall’architetto Geoffre Bawa

Basta un volo diretto di nove ore Roma-Colombo per essere catapultati in un’altra dimensione, in una città che sembra abbracciare il passato e il futuro insieme. Non appena arrivata in Sri Lanka, sono stata accolta da due elementi tra loro dissonanti: il rumore fastidioso del gracchiare dei corvi e i dolci sorrisi della gente.
Nonostante fossero le cinque del mattino, la città era già in movimento. I tuk tuk della Piaggio e gli autobus sfrecciavano e per le strade si sentiva l’odore di rotty e sri lankan omelettes con cipolla e peperoncino. La nuova autostrada (costruita nel 2013 grazie all’aiuto della Exim Bank della Cina) è ricoperta di fiori e dal finestrino delle macchine si possono vedere delle palme altissime arricchire il paesaggio. La Galle Road percorre tutto il sud dell’isola fino ad arrivare nel centro della città di Colombo; il cuore pulsante di tutte le attività, dove studenti universitari, turisti, tuk tuk drivers e monaci coabitano insieme. La maggior parte degli studenti provenienti dal sud arriva a Colombo per studiare alla University of Colombo, la più prestigiosa università dello Sri Lanka, e l’ottava più importante di tutta l’Asia meridionale. Quello che mi ha molto sorpreso è che l’università è completamente gratuita e tra i suoi 43 dipartimenti si respira un ambiente multiculturale e stimolante.

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Mount Lavinia’s beach

Il clima giovanile e frenetico della città si avverte anche al tramonto, nella zona balneare di Colombo, Mount Lavinia, dove si usa andare a fare aperitivo in spiaggia con gli amici e godere della vista dei palazzi che si intravedono all’orizzonte dell’Oceano Indiano.

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Perahera, sfilata in Hunupitiya, febbraio 2014

Ogni anno, durante le notti di luna piena alla festa buddista Perahera, è invece possibile vedere sfilare degli elefanti abbelliti da colorati tessuti presso il Gangaramaya Temple, un tempio sulle acque del fiume Beira nella zona di Hunupitiya. Durante le celebrazioni, musicisti, ballerini, tiratori di fruste, mangia fuoco e trampolieri, trasformano l’atmosfera della città in un misto tra magia e surrealismo.
Grattaceli e alberi secolari s’incontrano in una metropoli che a soli cinque anni dopo la fine della guerra civile germoglia come un fiore. È proprio questo il tema che la terza edizione della Art-Biennale di Colombo ha trattato quest’anno.
Making history è il titolo scelto dal festival internazionale svoltosi dal 30 gennaio al 9 febbraio 2014. La visual artist Anoli Perera e gli altri numerosi performers e creativi hanno esplorato in modo artistico l’avventura di creare la storia, attraverso la raccolta di storie personali e testimonianze, per non dimenticare il passato e per cercare un modo di inventare il futuro.
Credo che la città di Colombo possa essere un esempio perfetto per tutte quelle città che hanno voglia di reinventarsi, crescere e guardare al futuro pur mantenendo vive le proprie tradizioni.

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Colombo Art Biennale, ‘People’s Tower’
Performance di Olivier Grossetete
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Studenti universitari alla Colombo Art Biennale
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Studenti universitari alla Colombo Art Biennale

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