ESODI 9, Verso la chiusura
Diari da uno spettacolo 2015
al laboratorio interculturale Esodi del Teatro dell’Argine.
Contributi di Elena Guidolin e Teresa Vila.
Disegni: Elena Guidolin
…Se sei chiuso dentro all’hotel più grande del mondo, con 500 piani e 27.000 rampe di scale…
…Oppure sei chiuso nell’autobus affollato che ti porta in ufficio, senza neanche un finestrino aperto… Se a lavoro ti danno sempre le stesse istruzioni, sempre tra le stesse pareti… Se, quando sei seduto alla scrivania, con una penna in mano e un foglio bianco davanti, ti accorgi che anche lo spazio della tua testa è interamente popolato da controllori che vogliono sapere se hai fatto il biglietto…
…Se i confini della frontiera ti si stringono addosso, legandoti ad un macigno che non puoi smuovere di un millimetro… Se ti hanno infilato dentro una botte, in un pacco per spedizioni, in una botola o un pozzo… Se ti hanno calato nell’orrendo tunnel sotterraneo di una miniera pericolante…
…Se ti hanno chiuso gli occhi e la bocca, sbarrato la porta del cancello, murato le finestre…
Non cesserai mai, comunque, di architettare vie di fuga.
Penso questo, contrariata, in fondo alla cucina, mandata a pelar patate per una cena da 26 portate per 267 commensali. «Stupido hotel…!», mugugno, mentre vado a prendere altre patate da un mobiletto malconcio della dispensa.
…Quale la mia sorpresa, quando, aperto lo sportellino ci trovo dentro… Un bambino! Un bimbetto tutto raggomitolato, immerso nella lettura di un fumetto, che, senza scomporsi minimamente, si volta a guardarmi e mi dice: «Ciao, io sono Youssif».
Sconvolta, richiudo lo sportello, poi lo riapro, vedo che c’è ancora, e infine mi metto a correre cercando gli altri, gridando: «C’è un bambino nell’hotel, c’è un bambino nell’hotel!».
Quando finalmente raduno tutti, questi mi rispondono ridendo: «Ma certo che c’è un bambino! E c’è anche da parecchio… Youssif ha ben sei anni…. Di’ un po’, da quanto tempo è che elabori piani di fuga e non guardi neanche il pavimento che calpesti…? Se ritornassi un po’ qui sulla terra, con noi, potresti anche scoprire che non è così male! Vieni a vedere una cosa…». E mi mostrano come, alacremente, in tutti questi anni, oltre a svolgere il lavoro dell’hotel, hanno segretamente spalato carbone, fatto calcoli astrusi, montato pistoni, e costruito così uno strano, complicato, enorme macchinario che pompa vapore…
Com’è diverso se lo facciamo tutti insieme, se tutti insieme ci lavoriamo. Ognuno di noi pensa alla sua stanza, prende le sue responsabilità e fa funzionare il ristorante, la hall all’ingresso, la stanza relax, la palestra… Così piano piano ci prendiamo l’hotel – o lo spettacolo di Esodi, che rappresenta l’hotel – e lo facciamo funzionare… Possiamo metterlo in moto, e farlo andare sempre più veloce, sempre più veloce..
…Finché, in una nube di vapore, tra stantuffi trainanti e rondelle motrici, non prenderà e se ne andrà via… Tutto l’hotel in un colpo solo, si alzerà da terra e si allontanerà volando…
Ce la farà? Funzionerà? Sarebbe bello poter scrivere già ora che, con un rombo, hanno cominciato a scuotersi le fondamenta, e che il pavimento sotto i miei piedi si è staccato dal suolo… Ma questo lo si potrà scoprire solo il giorno del debutto, quando ci vedrete intenti, pieni di adrenalina e concentrazione, ad armeggiare con le nostre divise.
Parole: Teresa Vila
Cosa sono i Diari da uno spettacolo?