È nato a Bologna, da genitori di origine non solo emiliana, a loro volta figli di italiani in viaggio nel tempo passato.
Vive sull’Appennino il cui inverno è bello ma un po’ troppo lungo; così spesso ha rubato, e continua a rubare alle rondini la rotta migliore per approdare in Africa.
Anni fa è stato più volte in Rwanda dove ha stretto amicizia con molti rwandesi e con altri italiani volontari insieme a lui. Conosce da tempo Gibuti, dove va tuttora per conto dell’Onlus Crewforafrica, del cui equipaggio fa parte.
Quello che scrive, un po’ diario di bordo e un po’ racconto, narra di ciò che vede e vive oltremare.
Ha una sua personale geografia di viaggio a cui, oltre alla latitudine e alla longitudine, aggiunge un altro parametro da lui scoperto, la fratellitudine che tuttora percorre ed esplora. La definisce come la capacità delle donne e degli uomini di darsi una mano, anche attraverso rotte tortuose e impensate, da un continente a un altro, ma non solo.