Diari da uno spettacolo 2014 – Presentazione
Anche quest’anno il Girovago sarà presente all’interno del progetto di teatro interculturale Cantieri Meticci per offrire uno sguardo dall’interno delle prove del laboratorio con migranti, richiedenti asilo e rifugiati politici. Oggi Cantieri Meticci, nata nel 2005 come Compagnia dei Rifugiati all’interno del Teatro Dell’Argine, è una compagnia teatrale impegnata in diversi progetti: l’evoluzione de Il violino del Titanic, presentato in forma di studio la scorsa estate al Festival della Fortezza, The city ghettos of today (organizzato dalla fondazione Strefa WolnoSłowa Foundation – Warsaw, Poland), progetto europeo che si sta sviluppando in una serie di workshop in diverse città europee, e il laboratorio di teatro rivolto agli ospiti delle strutture di accoglienza di via Quarto di Sopra e Via del Lazzaretto.
Il laboratorio dal 2005 è la vera culla del progetto, il punto di partenza di tutto, il luogo in cui tutti i fermenti vengono sperimentati. La parola d’ordine è accoglienza, apertura. Quest’anno, per la prima volta, Cantieri Meticci è ospite del Centro Interculturale Zonarelli ed è questa la casa del laboratorio. Qui, tutti i lunedì sera, s’incontra un gruppo di circa 60 persone composto, oltre ai richiedenti asilo ospiti delle strutture d’accoglienza, da rifugiati politici ex ospiti delle strutture d’accoglienza che continuano a frequentare il laboratorio, da migranti, da frequentatori del Centro Zonarelli che per una volta si sono affacciati a curiosare e non se ne sono più andati, da operatori interculturali, insegnanti, studenti, appassionati di teatro. Gli attori provengono da Afghanistan, Pakistan, India, Egitto, Camerun, Russia, Somalia, Iran, Cina, Marocco, Belgio, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Tunisia. Aggiungiamo che anche le diverse anime dell’Italia sono variamente rappresentate da numerose appartenenze regionali. C’è chi non ha mai fatto teatro e ha cominciato solo per avere un’occasione in più per imparare l’italiano, c’è chi ha lavorato attivamente in ambito culturale e teatrale nel proprio paese e adesso regala la propria esperienza al gruppo. Gli attori che frequentano da tempo il laboratorio aiutano la compagnia a costituire quella struttura solida che rende possibile l’accoglienza continua di nuovi attori. C’è anche chi ritorna (grande soddisfazione, essere la meta di un ritorno!) dopo anni, dopo un lungo periodo in cui i casi della vita non permettevano di concedersi il lusso di una sera a settimana.
Un’altra parola d’ordine, per tutti, è ascolto: le indicazioni teatrali del regista Pietro Floridia rimbalzano in tempo reale dentro il gruppo tradotte in arabo, pashtu, francese, inglese, perché nulla vada perso tra gli interstizi delle differenze che in questo luogo sono occasione di unione e non di separazione. Il diario si propone di essere testimonianza di un occhio interno al laboratorio e primo ripetitore di questo meraviglioso esperimento di linguaggio teatrale interculturale.
Le testimonianze-restituzioni del Girovago saranno curate nella parte testuale da Viviana Salvati, drammaturga di Cantieri Meticci, autrice teatrale attualmente impegnata in collaborazioni con il Teatro dell’Argine e con il Teatro di Sacco di Perugia, nonché apprendista attrice (con scarsissimi risultati). I disegni sono di Vingenzo Beccia. Vingenzo aspira a diventare autore affermato di fumetti, aspira a diventare il miglior insegnate di lettere al mondo, aspira (frattanto) sigarette.
In bocca al lupo a tutti e complimenti a Vingenzo Beccia per questo disegno davvero bello!
Grazie Innai! Ti prometto che gli altri saranno in crescendo, quindi…stay tuned! 😉